I RACCONTO DEL VINCITORE 

SARA MUTTONI – Prima classificata


Dear Ines and Paul,

siamo felici di unirci a voi per realizzare questo grandioso progetto! La strada sarà lunga e piena d’ostacoli, ma uniti possiamo farcela, anzi dobbiamo farcela perché sarà l’arte a salvare il mondo. Ines tu usi la metafora di “Guernica” di P. Picasso per lanciare il grande messaggio:i toni grigi e bianchi e neri dell’opera rappresentano l’assenza di vita e i corpi deformati fanno pensare alle urla disperate dei Paesi europei che sono in difficoltà. Saranno grida che toccheranno la coscienza di tutti gli europei così da poter abolire i sacrifici umani e la crudeltà degli stermini. La tua analisi fa riflettere perché nello strazio fai notare quella lampadina. Geniale! La lampadina è simbolo della speranza, la speranza di noi giovani. Simone ed io faremo in modo che la lampadina all’improvviso si accenda e squarci quel grigiore accecando e distruggendo quelle strazianti figure e così prenderà forma la più alta espressione sinfonica mai udita.

Daremo voce ad ogni stato europeo così che ciascuno possa esprimere il meglio di sé per valorizzare e ricordare ciò che di bello e di importante ha. Faremo in modo che ciascuno dei ventotto stati europei si identifichi con uno strumento musicale grazie al quale si sentirà rappresentato. Ognuno contribuirà ad arricchire la più bella opera sinfonica che chiameremo: ”La ventottesima sinfonia d’Europa”. Insceneremo questa opera in Inghilterra. Quale location migliore se non Londra? Vero, Paul? Sì, proprio in Inghilterra che già ci ha uniti con la sua lingua e per impedire che ci abbandoni, altrimenti alla sinfonia mancherà un suono e si avvertirà un vuoto. Avremo strumenti a fiato che con i loro acuti suoni rappresenteranno i Paesi in difficoltà economiche e politiche. Attraverso flauti, clarinetti e sassofoni daremo voce al loro grido d’aiuto. Entreranno, poi, gli strumenti a percussione: rulli, grancassa, tamburi e piatti che rappresenteranno la potenza dei Paesi benestanti in dovere di aiutare chi è nel bisogno. In sottofondo arpe e violini, che, con la loro dolce melodia, porteranno conforto e speranza a tutti e grazie alle loro corde ben tese legheranno ciascun paese all’altro. Entreranno in scena strumenti a tastiera e qui serviranno abili mani come quelle usate per far fruttare la terra preziosa di cui l’Europa è ricca. Tutti suoneranno all’unisono, ognuno con il proprio strumento, bello o brutto che sia, ma insieme, perché solo così si creerà un capolavoro orchestrale.

Che ne dite ragazzi? L’Europa come una sinfonia. Questa è l’Europa che vorremmo poiché ogni stato merita un rinascimento che verrà, come è noto anche nel passato,  grazie agli artisti che sono il simbolo della nostra grandezza storica.

Simone & Clara